Se tu fossi neve di Eleonora Sottili

Ho conosciuto ed apprezzato Eleonora Sottili nel suo corso di scrittura creativa. Il suo più grande insegnamento, dalla prima lezione, citando Calvino e le sue lezioni americane: il lettore è interessato a storie. Il libro funziona quando il lettore vuole andare avanti, coinvolto in quello che succederà. Quando in scena ci sono persone che fanno cose, con oggetti.

Questo libro racconta storie. Belle, delicate, originali, che incuriosiscono, che ti fanno conoscere cose nuove. C’è Jason che per ritrovare la donna che l’ha fatto innamorare, La Ragazza Col Cappello da Fantino, inizia a disegnare tutte le persone di New York e divide Manhattan in 8112 angoli. Poi c’è Zadie la ragazzina che per tenere vivo il ricordo della madre si prepara alla spedizione al Polo Sud immergendosi in una vasca da bagno piena di ghiaccio. Ci sono Doug e Filippo che decorano la torta per celebrare il loro amore con i protagonisti di Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, uno per ciascun anno del loro amore.  C’è Charlie Todd che organizza performance con lo scopo, non del tutto consapevole, di avvicinare il confine tra cosa sia vero e cosa no. E poi c’è Alice, che ha paura, che desidera smettere di averne e per poterlo fare s’immagina un’altra Alice che vaga per lo spazio, senza timori, senza esitazioni. È grazie a lei che l’autrice apre a rappresentazioni che ti rimangono dentro: come quando parla di Lisa Simpson, sì quella dei cartoni animati, di cui Alice arrangia i dialoghi per il doppiaggio e che sta facendo diventare troppo malinconica e anche un po’ polemica; Lisa la cui testa, riporta l’autrice, sembra essere molto difficile da disegnare  bisogna seguire un procedimento complicatissimo diceva  uno dei disegnatori, David Silverman. Alice aveva affidato proprio a quella testa tormenti e ragionamenti sulla fine delle sue storie. Insomma, il lettore vuole leggere di cose che succedono e tutto ciò che è astratto e introspettivo viene messo nella testa di un cartone animato. Non rischi così di allontanarti da Alice, ma ti avvicini a lei.

Le storie di ciascuno proseguono, si sviluppano arrivando ad incontrarsi al centro di una tempesta di neve. Si sfiora il dramma, si rimane in quelle pagine per sciogliere la tensione che cresce.  Tutto finisce in un e vissero felici e contenti.  Anche il lettore, che alla fine, in ciascuno di quei personaggi ha visto e sentito qualcosa di sé, per questo se n’è affezionato. Senza accorgersene.

Attraverso le cose che fanno, questi personaggi smettono di essere tali e diventano persone con un passato, con sentimenti, con emozioni, paure e desideri. Con le loro fragilità e debolezze. Eleonora, la lezione finalmente l’ho compresa! E ti ringrazio.

Al segnalibro abbiamo voluto affidare quella parte di Alice, ragazza dello spazio, che balla Garota di Ipanema come aveva fatto Pete Conrad, astronauta dell’Apollo 12 una volta sbarcato sulla Luna. La Luna è blu, la seconda luna piena del mese.

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Se tu fossi neve di Eleonora Sottiliultima modifica: 2020-04-15T14:28:43+02:00da ilibridisilvia
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